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Il 18 novembre 2017 si è svolto il convegno sul diaconato presieduto dal Vescovo, con un’ ampia partecipazione di diaconi e una numerosa presenza delle loro spose.
Don Paolo Losavio ha introdotto i lavori riprendendo i punti della lettera pastorale in cui si parla del diacono, sottolineando che è la prima volta che se ne parla in modo ampio.
Don Fabrizio Rinaldi ha affrontato il tema della corresponsabilità. Essa ha a che fare con l’essere Chiesa. E’ qualcosa di più della collaborazione che significa comunque lavorare insieme. Essere corresponsabili significa poter ragionare insieme sulle scelte, in un clima che aiuti a esprimere le proprie idee e ad ascoltare gli altri. La corresponsabilità deve essere di tutti e il diacono ha il compito di promuoverla, ascoltando e promuovendo il servizio. In un momento in cui tante strutture e tante prassi stanno finendo la comunità deve cercare di radunarsi attorno all’essenziale (l’ascolto, la preghiera, la carità) e il diacono deve aiutare in questo. 


Don Matteo Mioni, prete delle Case della carità di don Mario Prandi, ha parlato della spiritualità del diacono servo dei poveri. E’ partito dall’episodio delle nozze di Cana, dove c’è un segreto che solo i servi conoscono. Sono loro che sanno da dove viene quel vino. Sono custodi del dono che viene fatto. Per conoscere i segreti di Dio dobbiamo frequentare i poveri, a cui il Padre ha rivelato quello che è nascosto ai sapienti. Anche in Lc.14 c’è un servo che deve andare ad invitare e a spingere a entrare al banchetto. Questo è essere corresponsabili: essere servi con il cuore del Padre, catturati dal suo desiderio per essere servi dell’invito. 
Dopo gli interventi dell’assemblea don Erio ha presentato sei grandi orizzonti per la nostra Chiesa, in cui il diacono deve tenere desta la comunità. L’orizzonte della vita debole, nascente, morente, malata; quello della famiglia nelle sue difficoltà; quello dell’accompagnamento educativo dei giovani, facendosi spina nella carne della comunità perché non si dimentichi di loro; quello della giustizia, che oggi si gioca nella relazione con i migranti, nella ricerca di una corretta informazione su di loro e nella creazione di luoghi di integrazione; quello della pace, cercando di essere operatore di pace nelle comunità e stimolo alla preghiera per la pace nel mondo; quello della custodia del creato, in cui bisognerebbe spendere qualche diaconia.

Relazione di don Fabrizio Rinaldi - articolo

Relazione di don Matteo Mioni - trascrizione

Intervento del vescovo Erio - trascrizione