"...Il diaconato in senso stretto, così, si colloca entro un ampio ventaglio di riferimenti diaconali che hanno per soggetto Cristo, gli apostoli, i discepoli e alcuni collaboratori degli apostoli: si innesta cioè nel servizio svolto da Gesù servo (cf. Mc 10,45) e partecipato alla Chiesa intera. Da qui nasce l' individuazione del suo proprium come "segno sacramentale di Cristo Servo", come ripete spesso il magistero..."
Il vescovo Erio ci ha aiutato a riflettere sulla questione teologica e pastorale del ruolo del diacono permanente da quando è stato reintrodotto nella vita della Chiesa con il Concilio Vaticano II. Uno studio e un approfondimento datati già 2008 di cui il nostro vescovo ha voluto farci dono e ha voluto condividere anche con i nostri interventi nell'incontro di formazione del 15.02.2016.
"...la domanda "a che cosa serve" porta fuori strada, poiché tradisce una logica funzionale dell'efficienza che risulta fuorviante. Se si applicasse infatti il criterio funzionale alla Rivelazione cristiana, in modo tale che la Chiesa mantenesse ad ogni epoca solamente ciò che le risulta in quel momento efficiente e produttivo, essa dovrebbe eliminare buona parte dei sacramenti - e non solo il diaconato - e probabilmente anche parecchie pagine della Scrittura e della Tradizione. La Chiesa vive di una logica diversa, che è quella carismatica o simbolica, secondo la quale uno incarna integralmente ciò che tutti gli altri sono chiamati a vivere nelle diverse condizioni."
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