Un importante documento della Conferenza episcopale italiana (CEI) nelle sue conclusioni dice tra l’altro: “…la restaurazione del diaconato non va presa in considerazione soltanto perché sollecitati dalla riduzione numerica dei presbiteri, quasi fosse un' alternativa alla scarsità di vocazioni sacerdotali.
Va considerata piuttosto come espressione di una chiesa impegnata a crescere nel servizio del Regno con la valorizzazione di tutti i gradi del ministero ordinato”. E’ lo Spirito, infatti, che muove ed unifica la Chiesa nella comunione e nel servizio di diversi doni gerarchici e carismatici con i quali la dirige e la abbellisce dei suoi frutti. In tal senso la presentazione positiva e convincente del dono del diaconato permanente è un’occasione provvidenziale per annunciare il mistero della chiesa in rapporto a Cristo ed alla sua missione di salvezza nella storia.
Considerando anche solo la situazione italiana, ci accorgiamo di due fatti e cioè che il diaconato permanente non è stato ancora ripristinato in tutte le diocesi e, anche là dove ove ciò si è verificato, rappresenta pur sempre un fatto eccezionale in quanto riguarda, nell’ambito di ogni singola diocesi, un numero assai limitato di comunità parrocchiali.
Il Concilio afferma che “i vescovi hanno ricevuto il ministero della comunità per esercitarlo con i loro collaboratori, sacerdoti e diaconi (Lumen gentium cap. 20); pertanto risulta come ci sia un unico ministero ordinato in tre gradi tra di loro complementari: vescovi, preti e diaconi.
Il diacono concorre a costituire la chiesa ed a darne un’immagine più completa e più rispondente al disegno di Cristo e più in grado, per interna e spirituale potenza, di adeguarsi ad una società che ha bisogno di fermento evangelica e caritativa nei piccoli gruppi, nei quartieri, nei caseggiati (Evangelizzazione e ministeri, n. 60).
Il diaconato esiste come struttura gerarchica di origine apostolica; la nota introduttiva della CEI indica la diaconia di Cristo come principio costitutivo dei ministeri ordinati a cui si richiamano poi le immagini di Cristo-servo, Cristo-capo e pastore, Cristo-sacerdote e Cristo-maestro. E’ precisato, inoltre, come proprio la preghiera di ordinazione dei diaconi faccia risultare questa realtà di chiesa: “Tu hai formato la Chiesa corpo di Cristo, varia e molteplice nei suoi carismi, articolata e compatta nelle sue membra ed hai disposto che mediante i tre gradi del ministero da te istituito cresca e si edifichi come tuo corpo vivente, in comunione di fede e di amore”.
Paolo Buldrini 2010